Nell’ambito delle diverse responsabilità aziendali, a seconda di quale sia il settore in cui si opera, si può aver la necessità di affrontare una delicata tematica: la gestione dei serbatoi interrati, cioè di quei contenitori deputati allo stoccaggio di sostanze o preparati liquidi, per produzioni industriali o per usi commerciali, o magari per il riscaldamento. Quando tali serbatoi contengono sostanze pericolose, infatti, bisogna prestare la massima attenzione e verificare la tenuta dei serbatoi periodicamente: una perdita potrebbe essere di estrema pericolosità, per l’uomo e per l’ambiente (si potrebbero infatti contaminare il terreno e le acque, superficiali e sotterranee). Ecco dunque che, rispettare le normative in materia, diventa fondamentale. Ma quali sono, ad oggi, tali normative?
La Corte Costituzionale, con la Legge 31/07/2002 n.179 “Disposizioni in materia ambientale” – che andò ad annullare il D.M. 24/05/1999 n. 246 – ha demandato l’emanazione di un Decreto sulla costruzione, l’installazione e l’esercizio dei serbatoi interrati al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Ma, tale decreto, non è ancora stato emanato. O meglio, il Decreto n.31 del 12 febbraio 2015 ha specificato di far riferimento all’articolo 252, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Sono due le sezioni del medesimo che trattano il tema della gestione dei serbatoi interrati. La Parte II, nello specifico, prescrive alle imprese in AIA (oppure tenute alla presentazione dell’istanza di rilascio/riesame dell’AIA) di condurre una verifica preliminare delle potenziali contaminazioni del suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee in base alle tipologie di sostanze detenute, prodotte o utilizzate e delle tipologie di stoccaggi e servizi, sotto-servizi presenti nel sito. La Parte IV, invece, affronta il tema dello stoccaggio di sostanze pericolose, del deposito, dello smaltimento rifiuti e delle bonifiche. In particolare, il Decreto prevede che i rifiuti debbano essere smaltiti senza determinare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, nonché la fauna e la flora; senza causare inconvenienti di rumori e odori; senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse.
Non c’è dunque una normativa nazionale di riferimento, in merito alla corretta gestione dei serbatoi interrati. O, meglio, ad oggi non c’è più e non c’è ancora. Il Decreto preso a riferimento non entra nel merito di procedure, di valutazioni, di controlli preventivi ed esecutivi, di autorizzazioni, di modalità di installazione e dismissione dei serbatoi interrati destinati allo stoccaggio di sostanze o preparati liquidi. Sono quindi le Regioni a fornire ciascuna le sue Linee Guida, ma solo in ragione degli aspetti di tutela ambientale; la sicurezza sanitaria è infatti demandata alle ASL, mentre la conformità alle vigenti tecniche di sicurezza e prevenzione degli incendi ai Vigili del Fuoco. Contatta Manel Service e richiedi un preventivo per la verifica della tenuta dei serbatoi.