Negli ultimi anni, hanno trovato una sempre maggiore diffusione i gruppi elettrogeni a gas GPL oppure a metano. Il motivo? Rispondere alle esigenze dei consumatori, in cerca – oggi più che mai – di prodotti che garantiscano un risparmio economico significativo, in termini di costi di consumo, a fronte di un altrettanto significativo rispetto dell’ambiente.
Se infatti i gruppi elettrogeni con motori alimentati a benzina oppure a diesel vengono utilizzati soprattutto per i grandi eventi all’aperto – in quanto meno insonorizzati e dunque più rumorosi (da qui il loro costo d’acquisto più basso) – i generatori di corrente a GPL o metano sono i preferiti per i contesti domestici, o per eventi all’aperto di breve durata: hanno dimensioni più contenute, e sono molto meno numerosi. E se i modelli a GPL sono perfetti anche per feste in giardino e per brevi soggiorni in campeggio, quando la corrente elettrica non c’è, quelli a metano sono più indicati quando l’utilizzo che ne viene fatto è prolungato, dal momento che non bisogna riempirne il serbatoio ma si sfrutta invece l’allaccio ad una rete locale di distribuzione (la durata dei gruppi elettrogeni a GPL è invece determinata dalla bombola che utilizzano). C’è poi la questione ambientale: i generatori di corrente a metano funzionano senza la necessità di piombo o di benzene, a differenza di quelli che fanno uso di un carburante di origine fossile, e i loro scarichi emettono quindi sostanze meno nocive per l’ambiente. Un insieme di fattori, questo, che rende i gruppi elettrogeni a gas o a GPL la scelta preferita dalla maggior parte dei consumatori.
Se si intende fare un uso industriale del gruppo elettrogeno, invece, ci sono tutta una serie di fattori da tenere a mente, oltre che tutta una serie di norme da rispettare. Oltre che effettuare un’analisi sulla convenienza e la fattibilità di tale scelta, è necessario affidarsi ad un tecnico specializzato per la sua installazione e rispettare quanto stabilito – in caso di generatori alimentati a GPL – dal Decreto del Ministero dell’Interno del 31 marzo 1984, deputato proprio alla definizione delle norme di sicurezza per la progettazione, la costruzione, l’installazione e l’esercizio dei depositi di gas di petrolio liquefatto con capacità complessiva non superiore a 5 m3 (decreto, questo, a cui sono seguite numerose circolari di cui solo un professionista del settore può essere a conoscenza). In caso di gruppi elettrogeni ad uso industriale alimentati a metano, invece, bisogna far riferimento alla Circolare MI.SA. n.31/78, secondo cui le caratteristiche dell’allacciamento delle tubazioni di alimentazione di gas metano al gruppo elettrogeno devono essere dimensionate in base a specifici fattori, dalla potenza massima del generatore fino al luogo della sua installazione. Se l’utenza industriale è collocata all’interno di un agglomerato urbano, la fornitura di gas naturale è effettuata non dal trasportatore, bensì dal distributore civile, poiché il primo per servire tale utenza dovrebbe portare la propria condotta ad alta pressione, e i rischi per un centro urbano sarebbero molto elevati.